Cagliari film festival, a luglio quattro giorni di cinema, documentari e fotografia

Cagliari film festival, a luglio quattro giorni di cinema, documentari e fotografia

Dopo l’anteprima organizzata a marzo, dedicata alla presentazione del libro di Angelo Ferracuti Non ci resta che l’amore, dal 7 al 10 luglio l’VIII edizione del Cagliari film festival entra nel vivo.  

Per quattro giorni, nel giardino del Palazzo Siotto di via Dei Genovesi 114, cinema di finzione, documentari e fotografia si intrecceranno in un programma dedicato quest’anno al tema Cinema e fotografia parlano di noi, un’opportunità per riflettere sui temi quali censura, confinamento, carceri, pandemia, utopia e scuola. Sarà una nuova occasione di promozione della cultura cinematografica nel segno dell’impegno civile, obiettivo che sin dalla prima edizione caratterizzano il festival organizzato dall’associazione culturale Tina Modotti. 

 

Il calendario di quest’anno prevede dieci appuntamenti che vedranno protagonisti registi di consolidata esperienza ma anche giovani autori e autrici a cui da sempre la manifestazione guarda con particolare attenzione per promuovere il loro talento artistico, fare conoscere il loro lavoro e favorire la circolazione delle produzioni indipendenti. Tutte le presentazioni saranno a cura dello storico Luciano Marrocu e della direttrice artistica del festival, Alessandra Piras. 

 

La sera di giovedì 7 luglio a inaugurare la seconda parte del festival sarà Aleksey German Jr., uno dei più apprezzati registi della nuova generazione russa: alle 21,30 sarà proiettato il suo Dovlatov. I libri invisibili(Russia/Polonia/Serbia, 2018, 126’), vincitore dell’Orso d’argento al festival di Berlino. Il film è un omaggio allo scrittore russo Sergej Dovlatov ma anche una riflessione sulla censura e l’oppressione del regime sovietico che costantemente rifiuta la pubblicazione delle sue opere.  

La proiezione sarà preceduta, alle 19,30 nella Galleria Siotto, dall’inaugurazione di Reportage, mostra in cui le fotografe Rosi Giua, Anna Marceddu e Michela Mereu documentano alcune realtà della città di Cagliari: dai campi rom in via San Paolo, nelle immagini di Anna Marceddu, al carcere di Buoncammino ancora luogo di detenzione negli scatti di Rosi Giua, mentre nel reportage di Michela Mereu si denuncia il degrado della collina di Tuvumannu, ferita e abbandonata dopo lo stop ai lavori di una discussa strada. La mostra resterà aperta per tutta la durata del festival con orario 19- 21. 

 

Il giorno dopo, venerdì 8 luglio, alle 20,30 incontro con Francesco Del Grosso, regista insieme a Matteo Balsamo del documentario In prima linea(Italia, 2020, 82’) che sarà proiettato alle 21,30. La front line raccontata attraverso l’obiettivo di tredici fotoreporter che con i loro scatti hanno mostrato l’inferno, gli orrori, le sofferenze e le cicatrici indelebili della guerra. Il film è stato premiato all’International Filmmaker Festival of New York 2021. 

 

La serata di sabato 9 luglio è dedicata a Incontro con gli esordienti: alle 20,30 saranno ospiti Francesco Tomba, autore di Dove nasce il vento(Italia, 2021, 38’), il film nato dall’esperienza che l’associazione culturale Tusitala ha maturato dentro e fuori le carceri di Buoncammino e di Uta, e Agnese Giovanardi, regista di Quello che conta (Italia,2022, 45’), documentario sull’esperienza della scuola ai tempi della pandemia. Il lavoro, che costituisce la prova di diploma dell’autrice alla Scuola nazionale di cinema (sede Sicilia) ha vinto due premi nell’ambito della quarantesima edizione del Bellaria Film Festival.  

 

Domenica la chiusura del sipario su questa parte del festival è affidata ai film di due giovani autrici. Alle 21 sarà proiettato. Il miracolo dei rei (Italia / Irlanda, 2021, 52’) diretto e prodotto da Alessandra Usai per Hypatia Pitctures e la Nical Film, in collaborazione con Luce Cinecittà. Il film racconta la nascita della più grande colonia penale agricola d’Italia, una delle più grandi d’Europa, attiva nel territorio di Castiadas (costa sudorientale della Sardegna), e mostra le condizioni disumane in cui operavano i rei. La proiezione sarà preceduta dall’incontro con alcuni componenti della produzione: Massimo Casula, co-produttore Zena Film insieme a Nical films, Maria Rita Frau, costumista, Antonio Manca, compositore della colonna sonora, Francesca Ragazzo, scenografa, Claudia Zedda, dialoghista. 

 

Alle 22,30 sarà la volta di Querido Fidel di Viviana Calò (Italia, 2021, 91’), una commedia umana stratificata, lunare e malinconica in piena sintonia con l’umore napoletano, con al centro Emidio, attempato comunista napoletano che vive nel mito della rivoluzione cubana. 

facebook.com/cagliarifilmfestival 

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