Inaugura sabato 28 maggio, alle 18:00 nei locali della Caserma Betza di Gavoi, “Gavoi espone TPS#3”, la mostra dei lavori fotografici di TPS#3, il progetto dedicato alla fotografia di Fondazione di Sardegna nell’ambito di AR/S Arte Condivisa in Sardegna a cura di Marco Delogu e organizzato in collaborazione con il Comune di Gavoi, il Museo Nivola di Orani e il Museo MAN di Nuoro. La mostra è curata anch’essa da Marco Delogu ed è il risultato della collaborazione di AR/S con “Lakana_del mondo cittadini”, associazione di Gavoi. Resterà aperta al pubblico fino al 2 luglio 2022 e presenta i lavori fotografici portati avanti dai tre gruppi di partecipanti ai workshop dell’edizione 2021 di The Photo Solstice. Durante le intense giornate di studio, i gruppi di fotografi in formazione nel territorio hanno osservato e fotografato aree distinte della Barbagia guidati dai rispettivi tutor, tornando, alla fine di ogni giornata, alla dimensione collettiva dell’esperienza che li ha riuniti nei talk e panel serali.
“Siamo felici di dare continuità a questa iniziativa con l’inaugurazione della mostra dei lavori fotografici dell’edizione del 2021 di The Photo Solstice che ci auguriamo per livello e qualità che si ripeta nel tempo. Questo segnala che a prescindere da dove ci si ritrova nell’isola se c’è buona sintonia tra proponenti e amministrazioni possono nascere cose molto belle – afferma Salvatore Lai, – Sindaco di Gavoi - Questa fase coincide con una ripartenza forte per Gavoi che nel giro di poche settimane ospiterà due grandi eventi: questa meravigliosa mostra e il festival Isola delle Storie a luglio. Un particolare ringraziamento va a Franco Carta della Fondazione di Sardegna e a Marco Delogu per averci ancora una volta individuato come luogo per rappresentare questo lavoro straordinario.”
L’ambiente, i paesaggi sono stati solo una parte del focus per i gruppi di lavoro che hanno interagito con la gente del posto, lavorato sui ritratti, stabilito un feeling, un approccio di conoscenza che è andato oltre alle foto da scattare. La mostra mette insieme i lavori derivanti dalla partecipazione attiva di quindici giovani fotografi, selezionati grazie ad un bando internazionale e seguiti da fotografi del calibro di Tim Davis, Marco Delogu e Pino Musi, per dialogare sui temi portanti della fotografia. Insieme hanno dato vita ad un laboratorio immersivo diviso per gruppi di lavoro, associato ad incontri pubblici che hanno consentito lo scambio di idee e il costante confronto di esperienze tra i giovani fotografi, i tutor e i diversi ospiti, determinando una ricca occasione di crescita culturale e professionale. Lo sguardo attento dei giovani fotografi e dei loro esperti tutor si è posato con discrezione sulla Barbagia e ha provato a coglierne l’anima e l’essenza secondo un approccio sul campo mai banale e scontato.
L’approccio di The Photo Solstice, multidisciplinare e poroso alle contaminazioni, parte dall’idea forte, anno dopo anno, attraverso le varie ‘Commissioni Sardegna’ e il lavoro di molti partecipanti ai workshops, di costruire una grande collezione basata sul rapporto tra autori molto identitari e il paesaggio e la popolazione della Sardegna. Un lavoro di studio e fotografia che è una macchina in movimento che macina chilometri e prende il giusto ritmo. Quello delle dolci colline che da Nuoro attraversando Mamoiada portano a Gavoi per poi ritornare a valle nella piana del Tirso tra Ottana e Bolotana. Luoghi di storia antica e recente, di economia pastorale ed agricola, di un sogno industriale svanito troppo presto e della necessità di riconvertirsi ad una economia green moderna ed ecocompatibile.
Inaugurata nel 2018 nel Parco Nazionale dell’Asinara e giunta quest’anno alla quarta edizione, The Photo Solstice #4 apre i battenti con questa mostra sui lavori dell’anno precedente a cui seguiranno dal 14 al 19 giugno i workshop e i talk del programma 2022. Si terranno ancora a Gavoi, comune che ospiterà i 15 partecipanti attualmente in corso di selezione (dalle oltre 200 domande pervenute, dato in crescita anno su anno) e scelti attraverso una open call terminata il 22 maggio. Si insedieranno insieme ai tutor e agli speaker in alloggi e spazi di studio diffusi per dialogare sui temi portanti della fotografia. Cuore dell’edizione di quest’anno saranno tre workshop tenuti rispettivamente da Marco Delogu, George Georgiou e Vanessa Winship, Jem Southam. Come sempre, i partecipanti selezionati verranno suddivisi nei tre distinti gruppi e lavoreranno ad un progetto collettivo contribuendo con le proprie individualità. Di loro avremo occasione di parlare nel dettaglio più avanti e nel frattempo ci godiamo la mostra dei lavori dell’edizione 2021.
I tre gruppi e i tre quaderni del loro lavoro
Il gruppo sottotono – con Tim Davis e i fotografi Francesca Macis, Arianna Sanesi, Nicola Morittu, Niccolò Vonci, Sara Rinaldi
Hanno persino firmato le loro bizzarre osservazioni con dei nomi. Si sono definiti “il gruppo Sopratono”, poiché le immagini che hanno prodotto sembrano risuonare insieme, creando uno strano battito musicale, un ritmo e una sensazione piuttosto che una semplice canzone.
An Interrupted Time – con Pino Musi e i fotografi Tommaso Gallinaro, Alessandra Sarritzu, Pietro Massimo Nicoletti, Giulia Novelli, Flaviana Frascogna
L’insediamento industriale di Ottana si è presentato ai loro occhi come un territorio stratificato, complesso e spesso disarticolato nella sua morfologia. Nei pochi giorni del laboratorio è stato ricreato quel sostanziale raccordo fra un passato controverso fatto di promesse di sviluppo non mantenute, di attuazione di un forzato sradicamento di una cultura rurale a favore di una (illusoria) prosperità industriale, ed un presente composto da un paesaggio per lo più desertificato.
Ritratti di Barbagia – con Marco Delogu e i fotografi Giulia Bernardi, Simone Deidda, Guglielmo Cherchi, Vincenzo Pagliuca, Federica Falcone
Ai cinque partecipanti di questo gruppo è stato chiesto di lavorare sull’idea di ritratto, di realizzare cioè delle fotografie che restituissero un ritratto del paese che ci accoglieva, Gavoi. Di provare quindi a mettere molto di loro stessi all’interno delle fotografie e di non limitarsi al ritratto delle persone, ma di provare a estenderne il concetto al paesaggio.
Il lavoro dei tre gruppi sarà contenuto in tre quaderni che rappresentano il compendio del lavoro, dibattito, approfondimento delle giornate in Barbagia e vogliono essere la traccia visiva di questa esperienza di formazione, la cui buona riuscita è stata determinata certamente dai partecipanti, tutti, ma anche dalla generosa collaborazione del Comune di Gavoi, con il Sindaco Salvatore Lai, del Museo MAN, del Museo Nivola e dell’ISRE, con i loro rispettivi Direttori e tutto lo staff coinvolto. I quaderni, uno per ogni gruppo, accompagnano la mostra “Gavoi Espone TPS#3”, testimoniano il lavoro svolto e ci preparano alla prossima edizione di “THE PHOTO SOLSTICE - le Giornate della Fotografia in Barbagia” che, ci auguriamo, sia motivo di soddisfazione quanto le precedenti.