Migliorare la qualità e la quantità di lavoro sviluppando una politica per rilanciare l'imprenditoria femminile, la più colpita dalla pandemia. E ancora, eliminare le disuguaglianze di genere e le barriere all'inclusione finanziaria per tutte le donne.
Sono alcune delle proposte rivolte ai leader dei paesi membri del G20 dal Women 20, organizzazione che ha scelto la Sardegna come terza tappa italiana, in programma il 18 settembre ad Orroli, nel sud Sardegna, davanti al Nuraghe Arrubiu. Titolo: "Le donne tra passato e futuro: la forza di trasformazione delle donne, quali proposte per il futuro".
L’obiettivo dell’incontro è far conoscere le trasformazioni avviate dalle industrie femminili sarde che partendo dalla tradizione e dal rispetto del proprio territorio, hanno innovato processi e prodotti nel segno della sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Ad accogliere le esponenti del W20 ci sarà la delegazione regionale, guidata dalla presidentessa Rosi Sgaravatti, di Aidda Sardegna, l'associazione di imprenditrici e donne dirigenti d'azienda che festeggia 40 anni dalla sua fondazione e conta complessivamente circa 40 socie in rappresentanza dei diversi settori merceologici.
“Sarà l’occasione per ascoltare il racconto di esperienze di donne sarde nel panorama di unicità della Sardegna come scrigno che custodisce antichi saperi, tradizioni da riscoprire, civiltà ancora da indagare perché tramandate solo oralmente, in una natura incontaminata di grande bellezza e piante rare dalle molteplici proprietà medicinali, una regione che valorizza il passato per andare nel mondo e verso il futuro – spiegano le organizzatrici nella presentazione dell’evento -
Dall’antica tessitura ai moderni tappeti riconosciuti in tutto il mondo, dal grano all’industria molitoria, alla pasta, perfetto esempio di economia circolare e all’utilizzo dei batteri per materie prime innovative, si evidenzierà la Sardegna come territorio magico che ha permesso che alcune donne, attivando il loro ancestrale valore della “cura”, potessero agire nella cultura e nella trasformazione ecologica delle imprese creando già un esempio pre pandemico di quelle che potrebbero essere le best practices nelle sfide dell’immediato futuro”.
