Museo di arte ambientale, due nuove mostre fotografiche al Limbara

Museo di arte ambientale, due nuove mostre fotografiche al Limbara

Proseguono con due nuove mostre, inaugurate sabato 11 settembre, le attività espositive di Organica, il nuovo Museo di arte ambientale nel Parco del Limbara, dedicato all’arte contemporanea e alla fotografia.  

 

Per la sezione di arte contemporanea, l’appuntamento è con Post fata resurgo la nuova e inedita personale di Paolo Carta a cura di Giannella Demuro; per la sezione di fotografia, sarà la volta della mostra collettiva Liberi di volare – fotografie di Riccardo Abozzi, Bobore Frau, Paolo Griva, Michele Santona, Edoardo Simula, Franco Porcheddu – realizzata in collaborazione con il Museo MUT di Stintino. 

 

Con queste due nuove mostre, prosegue la riflessione di Organica sul rapporto uomo-natura: un nuovo momento di “incontro” con i luoghi dell’Isola, un’occasione originale per scoprire la straordinaria bellezza di questa terra, dei suoi territori e dei suoi Parchi e, allo stesso tempo, offrire spunti di riflessione sul complesso rapporto tra essere umano e ambiente naturale, sull’ecologia e sulla sostenibilità, anche nell’ottica della promozione e valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale e paesaggistico del Parco del Limbara. Un obiettivo che viene perseguito attraverso i linguaggi visivi del nostro tempo, esplorando il lavoro di artisti che dedicano un’attenzione particolare al mondo della natura e alle tematiche ambientali e che rappresentano alcuni degli esiti più interessanti della ricerca visiva contemporanea in Sardegna e non solo.  

 

La mostra personale di Paolo Carta è un capitolo inedito della serie Post fata resurgo: progetto aperto di cui l’artista ha già “scritto” diverse pagine e che già nel titolo, allusivo alla leggenda della fenice, rivela la fede di Carta nelle capacità della Natura di non cedere alle avversità, ma di sapere risollevarsi e resistere caparbiamente anche alle prove più dure.  

 

L’artista riproduce porzioni di vegetazione autoctona della Sardegna in immagini di grande formato, privandole degli elementi arborei. Ma alberi e vegetazione, seppure chirurgicamente e razionalmente cancellati dall’artista, restano riconoscibili, iconografie offese che resistono aggrappate ai contorni slabbrati della carta stampata, incuneate in profondità nel vissuto di chi guarda, tracce vive di un patrimonio identitario inalienabile. 

 

La mostra collettiva Liberi di volare, fotografie di Riccardo Abozzi, Bobore Frau, Paolo Griva, Michele Santona, Edoardo Simula, Franco Porcheddu, è il risultato della grande passione per la natura che accomuna i sei fotografi: una piccola finestra su un mondo sconosciuto e vietato ai più. Un omaggio alla bellezza di animali così forti da sfidare le correnti ascensionali e allo stesso tempo così fragili da essere ancora oggi minacciati. Bracconaggio, avvelenamento, elettrocuzione, impatti stradali e distruzione degli habitat sono solo alcune delle principali cause di mortalità tra gli uccelli rapaci e sono tutte riconducibili all’uomo. Con le loro immagini gli autori desiderano incentivare la conoscenza e il rispetto, non solo per gli uccelli rapaci, ma per tutti gli ecosistemi naturali popolati dai selvatici della Sardegna e del mondo. 

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