Dal 23 al 25 luglio si terrà, nel “Paese Museo” di San Sperate, la quarta edizione di Sant’Arte, Festival di arti visive e performative dedicato al tema Arte - Terra. Organizzato dalla Fondazione Sciola, da un’idea dello stesso artista scomparso cinque anni fa, il festival persegue il suo carattere di processo creativo inclusivo.
Il programma, ospitato nel Giardino Sonoro, è pensato come costruzione del fare esperienza dell’arte, partendo dall’ascolto e dall’osservazione della natura. Residenze artistiche, tavole rotonde dedicate agli artisti, progetti di inclusione sociale attraverso l’arte, spettacoli e attività destinate ai più piccoli. Tutto all’insegna del forte rapporto e del dialogo con il territorio, come nella più autentica visione dell’arte che aveva caratterizzato la vita e l’opera di Pinuccio Sciola.
“Vogliamo radicarci alla terra, arrivare al suo centro, ritrovarne il cuore, riscoprire il rispetto per la natura e la fiducia nel prossimo - scrive Maria Sciola nella presentazione del Festival – spiegano gli organizzatori, riferendosi al tema di questa edizione– Impariamo dalla terra ad essere resilienti: dalla sua capacità di resistere e di ritornare sempre allo stato iniziale, di rifiorire, rigermogliare, anche dopo eventi disastrosi o traumatici come questa pandemia, che mette in luce, in maniera più sostanziale e solo formalmente diversa, la crisi umana ed ambientale che da decenni viviamo. L’intento è raggiungere un profondo rapporto fusionale con la natura, attraverso il medium dell’arte, mezzo e fine di un radicale cambiamento. L’arte è un atto di verità, sociale, geopolitico, ma non ha carattere impositivo, si lascia attraversare e grazie alla sua capacità relazionale offre possibilità di interazione e scoperta. È ricerca visiva e propone visioni, spesso non immaginate, inaspettate”.