Mare e Miniere, fino al 27 giugno a Portoscuso la rassegna di arte popolare

Mare e Miniere, fino al 27 giugno a Portoscuso la rassegna di arte popolare

Ha preso il via il 21 giugno e si concluderà domenica 27 a Portoscuso Mare e Miniere, la rassegna di musica, teatro e danza di matrice popolare organizzata dall'associazione culturale Elenaledda Vox con la direzione artistica del compositore e polistrumentista Mauro Palmas: un appuntamento che si rinnova dal 2006 tra centri e località del Sud Sardegna legati al mare e alla storia mineraria dell'isola, e che quest'anno giunge alla sua quattordicesima edizione. 

 

In parallelo e in stretta connessione con i seminari di canto, musica e danza popolare, in programma negli stessi giorni nella cornice dell'antica tonnara di Su Pranu, Mare e Miniere ha prodotto un cartellone fitto di concerti con artisti e formazioni di spicco nel campo della ricerca e della sperimentazione intorno alle musiche tradizionali del bacino mediterraneo: l'orchestra Musica Spiccia, l'arpista Vincenzo Zitello, Stefano Saletti con la Banda Ikona, il polistrumentista curdo Mübin Dünen, Valerio Corzani con l'ensemble La Lusignuola, Andrea Piccioni con i suoi tamburi a cornice, i Trouveur Valdotèn, il trio napoletano Suonno D'Ajere, e, tra i sardi, i Cordas et Cannas in versione acustica e il bandoneonista Fabio Furia in duo con il chitarrista Alessandro Deiana; ma avranno modo di esibirsi anche i docenti dei seminari, a partire dal loro esponente più rappresentativo, il maestro di launeddas Luigi Lai (ottantanove anni il prossimo luglio), e ci sarà spazio pure per gli allievi dei corsi, protagonisti con i loro insegnanti del concerto finale che suggellerà la sette giorni di Mare e Miniere a Portoscuso, in attesa di successivi appuntamenti previsti nel corso dell'estate a Villacidro, Cagliari, Pula, Quartucciu, Sassari e altri centri dell'Isola. 

 

Il programma 

Musica e letteratura si incontrano e dialogano nello spettacolo che apre la serata di giovedì 24: "Le galline pensierose", una selezione delle brevissime storie raccolte nell'omonimo libro di Luigi Malerba, che Valerio Corzani, musicista, autore e conduttore di Rai Radio 3, offrirà al pubblico intercalandole agli interventi musicali dell'ensemble La Lusignuola, un trio specializzato nel repertorio barocco; nelle corde di Erica Scherl (violino), Lorenzo Marquez (violino) e Olena Kurkina (tiorba), il repertorio del Seicento italiano costituisce la colonna sonora ideale per questi testi, grazie alla fantasia e alle bizzarrie che i compositori dell'epoca, liberi di sperimentare senza costrizioni formali, esplorarono con grande freschezza e inventiva. 

 

Ancora una produzione originale nel set successivo: "Pesa su ballu", questo il titolo, vedrà coinvolti Liliana e Vincent Boniface (rispettivamente mamma e figlio) del gruppo Trouveur Valdotèn, ancora gli strumentisti di Musica Spiccia e cinque musicisti-docenti dei seminari: Luigi Lai con le sue launeddas, Andrea Piccioni con i suoi tamburi a cornice, Simone Bottasso all'organetto diatonico, Gigi Biolcati alle percussioni e l'eclettico Mario Incudine, cantautore, attore, regista, musicista e autore di colonne sonore, uno dei personaggi più rappresentativi della nuova world music italiana. 

 

Gli spettatori di Mare e Miniere ritroveranno Andrea Piccioni ventiquattr'ore dopo, nel primo set di venerdì 25. Virtuoso dei tamburi a cornice, attraversando con il suo stile i confini del jazz, della world music e della musica antica, il percussionista romano conta tournée in tutto il mondo con artisti come Bobby McFerrin, Paul McCandless, Riccardo Tesi e Gianluigi Trovesi, tra gli altri. 

 

Spazio poi ai Trouveur Valdotèn, gruppo nato nel 1979, e oggi composto da Alessandro Boniface, sua moglie Liliana Bertolo e i loro figli Rémy e Vincent Boniface. Impegnati nella ricerca e riproposizione degli antichi canti e delle danze tradizionali del loro territorio e delle regioni limitrofe, appartenenti alla stessa cultura alpina, i quattro interpretano un repertorio che comprende canti in patois e in francese e arie di danza, utilizzando strumenti propri della tradizione: fisarmonica, violino, flauto, clarinetto, cornamusa. 

 

Preceduto sul palco da una nuova apparizione dell'orchestra Musica Spiccia, tiene banco nella penultima serata, sabato 26, il trio Suonno D'Ajere composto dalla cantante Irene Lupe Scarpato, Marcello Smigliante Gentile (mandolino, mandoloncello) e Gian Marco Libeccio (chitarra classica), tutti provenienti da esperienze musicali diverse, dal jazz alla musica leggera, dalla musica popolare a quella classica, ma da sempre affascinati dalla canzone napoletana. Attivo dal 2016, il trio ha via via sviluppato un credo rigoroso, con l'obiettivo di segnare un filo conduttore nella canzone partenopea dal '500/'600 fino ai nostri giorni, individuando attraverso un criterio storico/stilistico, i brani più rappresentativi. 

 

Si chiude domenica 27, con un evento che avrà per protagonisti gli allievi e i docenti dei seminari di canto, musica e danza popolare: una produzione originale affidata alla direzione di Mario Incudine, un momento di incontro e sintesi ideale fra il versante didattico e quello concertistico di Mare e Miniere, per suggellare appropriatamente la densa settimana a Portoscuso. 

 

I seminari 

In contemporanea al festival si stanno svolgendo i seminari che, anche quest'anno, schierano un corpo docente di alto profilo: Elena Ledda e Simonetta Soro terranno il corso di canto popolare, Alessandro Foresti quello di canto corale, mentre il canto a tenore sarà oggetto del laboratorio del Tenore e Cuncordu de Orosei; Simone Bottasso guiderà i suoi allievi nello studio dell'organetto diatonico, si andrà a lezione di chitarra con Marcello Peghin e di tamburi a cornice con Andrea Piccioni; a Giulia Cavicchioni è affidato il laboratorio musicale per bambini e adulti, a Mario Incudine e Silvano Lobina quello di musica d'insieme; con Gigi Biolcati si farà pratica di body percussion, ovvero l'arte di suonare il corpo, Mauro Palmas spiegherà invece teoria e pratica del suo strumento, la mandola, mentre la classe di launeddas, come già ricordato, avrà un maestro del calibro di Luigi Lai. 

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