Come nasce un nuovo fondo di Venture Capital in Italia? Il ruolo dei fondi istituzionali e le novità su Space e Biotech

Come nasce un nuovo fondo di Venture Capital in Italia? Il ruolo dei fondi istituzionali e le novità su Space e Biotech

Prosegue il ciclo dei webinar sul mondo del Venture Capital nato dalla collaborazione fra Innois e CDP Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale Innovazione. 

Nel secondo appuntamento, in programma per il 12 Novembre dalle ore 18:00, dal titolo “L’importanza degli investimenti indiretti attraverso i fondi di fondi” vedremo, insieme ai protagonisti di questo settore, come funzionano questi strumenti, come differiscono da altri tipo di investimenti e quali sono le prospettive di sviluppo future. 

 

All’incontro, moderato da Carlo Mannoni, Direttore generale Fondazione di Sardegna, interverranno Cristina Bini, responsabile del Fondo FoF Venturitaly di CDP Venture Capital Sgr, che ci illustrerà la mission e i principali criteri di investimento e i responsabili di due dei due fondi attualmente nel portafoglio di CDP Venture Capital per conto del FOF VenturItaly: Matteo Cascinari, general partner Primo Space, e Pietro Puglisi, partner Claris Ventures. 

 

Nel mondo ancora nel mezzo della tempesta della pandemia da Covid-19, ricerca e innovazione rappresentano gli asset fondamentali per trovare risposte alle nuove domande globali.  

 

Aerospazio e biotech sono tra i settori caratterizzati da un altissimo tasso di innovazione: rappresentano elementi fondamentali e strategici per un paese, dato il grande impulso alla ricerca scientifica, al progresso tecnologico e alle capacità di sviluppo e produzione dell’industria nazionale 

 

L’aerospazio, il cui fatturato globale è stimato in 350 miliardi di dollari, rappresenta un'industria molto interessante anche in Italia dove operano circa 500 “attori” ed è tra i principali settori per dimensione e intensità di ricerca e sviluppo, focalizzandosi su filoni di ricerca di base e applicata all’avanguardia, tra cui materiali avanzati e nanotecnologie, Internet of Things e manifattura additiva. 

 

Il biotech è oggi un settore al centro dei riflettori poiché è a esso che si affida, in gran parte, la responsabilità di trovare delle soluzioni mediche che possano contrastare il coronavirus. Questo ha significato anche un aumento significato del fatturato globale che ha superato i 500 miliardi di dollari nel 2020 e (si stima) potrà sfondare il muro dei 700 miliardi entro il 2025. 

 

In Italia sono 696 le imprese di biotecnologie attive. Tra i campi di applicazione principali della ricerca biotech nazionale ci sono la messa a punto di soluzioni terapeutiche per l’oncologia e la sperimentazione e lo sviluppo nell’area delle malattie infettive. Specialmente in questo settore le aziende hanno dimostrato di aver saputo reagire con competenza e tempestività all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19. Tra gli altri settori di interesse del biotech si trovano lo sviluppo e la produzione di beni e servizi di carattere industriale o la prevenzione e mitigazione dell’impatto ambientale la genomica, l’agricoltura e la zootecnia. 

 

Cosa fanno i fondi che partecipano al webinar. 

 

Primo Space è il primo fondo di venture capital tecnologico specializzato negli investimenti in campo spaziale. Il nuovo fondo, promosso da Primomiglio SGR, è focalizzato sull’industria spaziale italiana con l’obiettivo di investire in startup tecnologiche ad alto potenziale che operano nel settore della Space Economy come: spin-off tecnologici, startup e PMI attive sia nel segmento “upstream”, ovvero quelle tecnologie che vanno a costruire l’infrastruttura spaziale, sia nel “downstream” cioè quelle applicazioni terrestri abilitate dalle tecnologie spaziali e particolarmente dalle reti satellitari.  

 

Claris Biotech I è il primo fondo istituito da Claris Ventures. Tra i sottoscrittori figurano investitori istituzionali quali CDP Venture Capital per conto di FOF VenturItaly e Compagnia di San Paolo, Ersel e ulteriori investitori privati e family office. 

Claris Biotech I investirà prevalentemente in società italiane che abbiano in sviluppo farmaci con il potenziale di contribuire al trattamento di patologie non adeguatamente curate. 

 

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