Una finestra sul mondo e un focus sulla città. Sono state questo le 10 serate del Festival dell’Architettura di Cagliari FAC2020 che ha animato Sa Manifattura dal 18 al 27 settembre. L’evento è stato promosso dalla Scuola di Architettura dell’Università di Cagliari, in partnership con vari enti tra i quali la Fondazione di Sardegna, il Comune di Cagliari, Sardegna Ricerche, l’Autorità di Sistema Portuale del mare di Sardegna e Tiscali. Con un numero massimo consentito di presenze contemporanee di 200 persone, debitamente distanziate e nel pieno rispetto di tutti i dispositivi di sanità e sicurezza predisposti dall’organizzazione, si sono registrati prodotto oltre 3000 accessi totali durante le 10 giornate del Festival. Mentre le visite guidate on the road, tour in luoghi selezionati della città, hanno portato oltre 200 persone a percorrere itinerari attraverso architetture e opere d’arte del ‘900 e ad attraversare i paesaggi orientali della città.
Oltre 90 voci hanno presentato visioni, suggestioni, idee e proposte, per andare oltre “i confini del cambiamento”, tema che il Festival ha individuato come centrale e contemporaneo. Tra le tante che ci hanno coinvolto e appassionato, ricordiamo quella di Giancarlo Mazzanti, architetto colombiano che ha presentato le scuole “aperte e inclusive” realizzate a Medellin e Bogotà; quella di Raul Pantaleo, che ha raccontato la sua esperienza di architetto “di servizio” nella realizzazione di una decina di ospedali per Emergency in Africa e Medio Oriente; quella di Eva Alvarez e Carlos Gomez che ci hanno introdotto al tema dell’architettura “di genere”, o ancora quella di Alessandro Melis, architetto sardo docente e direttore di Laboratori di ricerca e innovazione architettonica in Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Stati Uniti, e ora Curatore del Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia del 2021.
Un focus importante è stato dedicato alla città di Cagliari: una decina di incontri, tenuti anche con l’amministrazione comunale e l’autorità portuale, e due mostre hanno suggerito proposte per il futuro dell’area metropolitana, del suo waterfront, dell’area portuale, dei margini sulle acque orientali e occidentali, del suo centro storico e delle periferie. Unanime l’impegno a contribuire al miglioramento della qualità architettonica e della sostenibilità ambientale degli interventi che nei prossimi anni verranno avviati nella città e nel suo territorio.