Aura, la start-up che unendo neuroscienze e innovazione tecnologica promette di trattare l'emicrania e gestire lo stress, attraverso la creazione di un dispositivo di stimolazione auricolare del nervo vago, si è aggiudicata il primo premio del CLab 2020. Il team che ha costruito il progetto vincente è composto da Federica Donno (Ceo, psicologa), Roberto Pianu (Cto, ingegnere), Sara Cocco (Cmo, comunicazione) e Giovanni Granara (Cfo, studia Economia aziendale). Aura ha superato la concorrenza di altre 4 start up: Bfix, Capaye, Claint e Zoé.Da quest’anno la competizione si è allargata su scala nazionale insieme all’Italian Clab Network. Hanno partecipato alla gara 21 progetti provenienti dai contamination lab di tutta Italia e i migliori 3 sono arrivati alla finale: CibiSpray, Move e Lollipop.
L’evento, giunto alla VII edizione, è stato organizzato dal Contamination Lab dell’Università degli studi di Cagliari, col sostegno della Fondazione di Sardegna e in collaborazione con Innois – la neonata piattaforma per l’innovazione della Fondazione.
“Abbiamo sentito delle presentazioni molto interessanti – ha commentato Carlo Mannoni, direttore generale della Fondazione di Sardegna, durante l’evento finale – e molto interessante è anche il collegamento con i brevetti e il possibile sbocco imprenditoriale delle idee, che poi è il principio alla base dei Contamination Lab.
“Innois è un progetto pluriennale – ha proseguito Mannoni – che ha l’obiettivo di dare visibilità all’ecosistema dell’innovazione della Sardegna, sia all’interno che, soprattutto, verso l’esterno. Mentre con Fondazione abbiamo costruito nel tempo un rapporto molto solido con le Università sarde che ha portato, negli ultimi 10 anni, ha un investimento di circa 40 milioni in ricerca”.