Lo sport come strumento per tornare, gradualmente e con le necessarie precauzioni, a vivere nuovamente una socialità inclusiva. È questo l'obiettivo del primo bando dedicato all'attività sportiva di Fondazione con il Sud denominato “Sport – l’importante è partecipare”, per il quale sono stati messi a disposizione 2,3 milioni di euro di risorse private per sostenere interventi da attivare nel 2021 capaci di mettere al centro l’attività sportiva come strumento di inclusione, partecipazione e integrazione tra persone che vivono in uno stesso, circoscritto, territorio (quartiere, rione, borgo, paese) del Sud Italia. L’iniziativa si rivolge agli enti di Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. La scelta di puntare sullo sport non è casuale, infatti la pratica sportiva è uno degli strumenti più efficaci per favorire lo sviluppo di reti e per stringere rapporti fra persone di diversa provenienza e condizione sociale. E queste opportunità sono più rare e difficoltose nelle regioni del Mezzogiorno. Il report dell’Osservatorio povertà educativa di Con i Bambini – Openpolis, ha rilevato che, nonostante l’aumento dei giovani che si dedicano maggiormente allo sport rispetto all’inizio dello scorso decennio, la quota dei minori in Italia che non praticano nessuna attività sportiva resta preoccupante. Si tratta del 20% dei bambini tra 6 e 10 anni, di quasi il 15% di quelli tra 11 e 14 anni e del 17,3% dei giovani tra i 15 e i 17 anni. Questo dipende sia da fattori soggettivi o famigliari come la mancanza di tempo e di interesse o la condizione economica delle famiglie. Ma per il 10% della popolazione invece l'ostacolo è rappresentato dalla mancanza di impianti e aree sportive. E su questo aspetto il gap tra le regioni centrosettentrionali e meridionali del nostro paese è molto profondo, con un netto vantaggio a favore delle prime: se al Nord troviamo città come Ferrara e Pordenone con oltre 60 mq dedicate per minore, al Sud le città presentano quote ampiamente inferiori, per la maggior parte al di sotto dei 10 mq per minore.
Il bando, che scadrà il 17 luglio 2020, prevede che le partnership di progetto dovranno essere composte da un minimo di tre organizzazioni: almeno due non profit, a cui potranno aggiungersi realtà del mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca. E’ auspicabile, inoltre, il coinvolgimento di organizzazioni sportive. Il Bando promuove una idea di sport inclusivo, aperto a tutti, senza limiti di età o di appartenenza, ma capace di incidere positivamente sulla coesione sociale di una comunità territoriale.