Sabato 16 novembre alle ore 11, nello Spazio Ilisso di Nuoro inaugura la mostra “Mario Pes. La modernità fra tradizione e utopia”, un’esposizione che porta alla luce le contraddizioni della Sardegna tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, attraverso lo sguardo del fotografo Mario Pes (1887-1963). L’esposizione, composta da oltre 130 fotografie, propone una narrazione visiva che fonde cronaca e analisi sociale, esplorando una fase cruciale della storia dell’Isola.
Mario Pes, professionista con studio a Cagliari e intellettuale attento alle dinamiche sociali, restituisce con le sue immagini una Sardegna in bilico tra modernizzazione e arretratezza economica. I suoi scatti documentano tanto il progresso infrastrutturale promosso dal regime fascista, quanto le difficili condizioni di vita delle comunità rurali, evidenziando un dualismo che segna profondamente la storia dell’Isola. Da un lato, Pes fotografa le opere ufficiali e i simboli del progresso dei poli urbani, come Cagliari e Sassari, dall'altro, rivolge l'obiettivo verso le comunità isolate e le popolazioni contadine, catturando un mondo rurale caratterizzato da condizioni di vita arcaiche e basato su un’economia di sussistenza.
Le fotografie di Pes ritraggono località lontane dai centri urbani, come Desulo, Tonara, Ollolai, Zuri, Giba, Santadi, e Selegas, immortalando momenti di vita quotidiana e di festa. In questi scatti, l’attenzione si sofferma in particolare sul lavoro femminile, documentando attività domestiche come la panificazione, la cestineria, e la tessitura.