“Evado a lavorare”, terza edizione del bando di Fondazione con il Sud per il reinserimento sociale di persone detenute

“Evado a lavorare”, terza edizione del bando di Fondazione con il Sud per il reinserimento sociale di persone detenute
Il lavoro come strumento fondamentale di reinserimento sociale di persone detenute. Parte da questa convinzione la terza edizione del bando “Evado a lavorare”, promosso dalla Fondazione con il Sud. L’iniziativa mette a disposizione complessivamente 3 milioni di euro e si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
 
Il contesto.
Attualmente, come spiega il Cnel, i detenuti e le detenute che lavorano con un contratto collettivo nazionale sono solamente il 34% (18.654) della popolazione carceraria, di cui 16.181 alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria e 2.473 (4% della popolazione carceraria) per imprese o cooperative esterne.
 
Considerazioni analoghe possono essere fatte per la formazione. Secondo i dati della Associazione Antigone, i corsi attivati all’interno degli istituti carcerari sono stati 148 – meno di un corso per istituto – di cui solo 100 portati a termine. Se nel 1996 si riusciva a coinvolgere l’8,34% dei detenuti presenti, già dal 2016, nonostante la disponibilità di risorse pubbliche per la formazione dei detenuti, viene raggiunto solo il 3%, con una riduzione significativa dell’offerta di formazione professionale nel corso degli ultimi 25 anni.
 
Il bando.
Il bando si rivolge a partenariati composti da almeno 2 organizzazioni di terzo settore oltre a ogni struttura penitenziaria competente in base alla tipologia di intervento proposta e alla situazione delle persone coinvolte. Potranno prendere parte alla partnership anche istituzioni locali, scuole, associazioni di categoria, centri per l’impiego e soprattutto imprese appartenenti al tessuto imprenditoriale locale e nazionale.
 
Saranno sostenute iniziative capaci di favorire concreti processi di reinserimento sociale e lavorativo per persone in esecuzione penale, favorendone la progressiva autonomia e, con l’intento di dare piena attuazione alla funzione rieducativa della pena e ridurre i tassi di recidiva nel lungo periodo, promuovendo allo stesso tempo percorsi di responsabilizzazione della comunità, reti di sostegno accoglienti e inclusive e iniziative di riparazione.
 
L’iniziativa si articola in due fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio di intervento e la seconda di progettazione esecutiva, volta ad arricchire la proposta, anche mediante la modifica del partenariato e di aspetti critici rilevati nella valutazione iniziale.
 
Il bando scade il 25 settembre 2024 e prevede la presentazione delle proposte esclusivamente online tramite la piattaforma Chàiros.

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