“Radio Clandestina”, Ascanio Celestini ad Alghero per "Teatri in via di estinzione"

“Radio Clandestina”, Ascanio Celestini ad Alghero per

Il 24 maggio alle 21 presso il Teatro Civico di Alghero “Gavino Ballero”, Ascanio Celestini con il suo spettacolo “Radio Clandestina – Roma, le Fosse Ardeatine, la Memoria” sarà ospite della rassegna “Teatri in via d’estinzione”, organizzata dalla compagnia Meridiano Zero. 

La rassegna propone lavori di diverse aree artistiche: musica, teatro contemporaneo, danza, performance, incursioni multimediali. La programmazione è dedicata ai nuovi linguaggi del contemporaneo con lo scopo di avvicinare gli spettatori a nuove forme di teatro e performing art, prediligendo la scelta di scritture originali per aprire un dialogo con il proprio tempo, nuove poetiche e nuovi sguardi sul presente, La rassegna è sostenuta dalla Fondazione di Sardegna, dalla Regione Autonoma della Sardegna e dalla Fondazione Alghero.  

 

La storia. 

Una donna si avvicina e chiede a qualcuno di leggerle i cartelli sui quali è scritto fittasi e vendesi. La donna è analfabeta. Qualcuno le risponde che “al giorno d’oggi voi siete una rarità, ma durante la guerra c’era tanta gente che non sapeva leggere. E tanti andavano al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno Giulio per farsi leggere i proclami dei tedeschi sui giornali”. 

 

Il 25 marzo del ’44 se ne fanno leggere uno che annuncia la morte di 320 persone: è l’eccidio delle Fosse Ardeatine. “Questa dell’Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana”. È una storia che comincia alla fine dell’ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del ’38, con la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all’8 settembre. È la storia dell’occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull’Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni ’50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano. 

 

Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia in Via Rasella. 

Il 24 marzo per rappresaglia i nazisti uccideranno 335 persone in una cava sulla via Ardeatina. 

Il 25 marzo sui giornali di Roma compaiono le parole dei nazisti che annunciano tanto l’azione dei partigiani quanto l’eccidio che seguì. 

 

Questa sembra una storia che inizia un giorno e termina due giorni dopo, che si consuma in poche ore. Ma nel libro “l’ordine è già stato eseguito” di Alessandro Portelli, vincitore del Premio Viareggio, questa storia di poche ore viene inserita nella storia dei 9 mesi di occupazione nazista a Roma, e poi in quella dei 5 anni della guerra, dei 20 anni del fascismo: nella storia orale di Roma che diventa capitale e inizia velocemente a cambiare. “Il libro si fonda su circa 200 interviste a singole persone” a testimoniare che questa non è la storia di quei tre giorni, ma qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di una intera città. 

meridianozero.org 

Related

Rimani sempre aggiornato sugli eventi della Fondazione