Per ricordare l’anniversario della Liberazione Massimiliano Rais dialoga con la scrittrice Giuliana Adamo del suo libro “L'ultima voce”, sottotitolo “Vittore Bocchetta, ribelle, antifascista, deportato, esule, artista” pubblicato da Castelvecchi con lo stesso testo che la Cuec di Cagliari aveva dato alle stampe nel novembre 2012 e con la stessa prefazione di Oliviero Diliberto.
Vittore Bocchetta (Sassari 1918, Verona 2021), è stato presidente della Federazione delle Associazioni Partigiane Italiane. Ribelle fin dall’infanzia, sopravvissuto alla “marcia della morte”, rimpatriato, esiliatosi per decenni nelle Americhe, ritornato in Italia.
Protagonista e testimone degli avvenimenti più tragici del XX secolo, nella sua esistenza da ultracentenario, dotato di uno straordinario multiforme ingegno, Bocchetta è riuscito ogni volta a sopravvivere reinventandosi e ricominciando da zero. Ha tenuto mostre d'arte nella Germania dove ha vissuto nei campi di sterminio. Solitudine, resilienza, capacità di tollerare il dolore fisico e i disagi, uniti a un’onestà intellettuale e a una coerenza interiore fuori dal comune, ne fanno una figura straordinaria, sarda e nazionale, che tuttora si staglia lucida contro il passare del tempo.
Giuliana Adamo – basandosi sui racconti diretti fatti in decenni di ostinata testimonianza pubblica – nel libro e nell'intervista ricostruisce le straordinarie vicende di Bocchetta, documentate dalla sua memoria.