Il terzo volume del rapporto “La Sardegna: lo stato delle cose tra percepito e ossatura reale” rappresenta l’ultima tappa del primo ciclo dell’indagine che la Fondazione di Sardegna ha promosso con l’Istituto Ixè a partire dal 2018, nell’ambito della propria attività istituzionale di approfondimento della realtà socio-economica della Sardegna. La ricerca ha l’obiettivo di verificare il divario che talvolta si registra tra alcuni aspetti della realtà sarda e la loro percezione da parte della popolazione.
In questa terza indagine, effettuata a ridosso dall’uscita dalla fase acuta della pandemia, viene messa in luce una sostanziale continuità con i dati rilevati nel corso degli anni precedenti, pur con alcune novità come, ad esempio, uno spostamento nel baricentro dell’identità verso l’Europa e l’Italia e aperture rispetto a misure di ingegneria sociale (patrimoniale, reddito di sostegno ai più deboli).
Attenzione all’ambiente e un forte senso di riconoscimento verso il volontariato e il terzo settore sono elementi che sono emersi con grande evidenza, correlati anche alla situazione creatasi con la pandemia. L’emergenza sanitaria ha anche fatto emergere, tra gli elementi riferibili al suo periodo “acuto”, una sostanziale adesione alle misure “rigoriste”, uno scetticismo diffuso sulla didattica a distanza e una posizione tendenzialmente divisa in due blocchi equivalenti tra i favorevoli e i contrari allo smart working.
In generale, l’indagine mostra un pessimismo piuttosto marcato sulle prospettive economiche e lavorative, temperato però dalla tenuta del sistema di welfare e da un clima di
sicurezza diffuso.
Uno degli elementi che, infine, si possono rilevare nel corso dei tre anni è la volatilità del “sentire” dei sardi. Un sentimento sollecitato sempre di più dall’accadimento di eventi capaci di influenzare la percezione delle persone e dal ruolo sempre più diffuso e capillare di mass media e social network.
Per questo la Fondazione, all’interno della propria attività istituzionale, ha confermato l’esecuzione dell’indagine anche per i prossimi anni, con l’obiettivo di offrire a quanti interessati dei parametri di lettura che potranno contribuire ad ampliare la dotazione degli strumenti di analisi della società sarda.
