La necropoli di Mont’e Prama si trova alla base del colle omonimo, a una distanza di circa 2 Km dallo stagno di Cabras, lungo la strada che da San Salvatore conduce a Riola Sardo. La scoperta del sito avvenne casualmente nel marzo del 1974 ad opera di contadini che eseguivano lavori agricoli. Seguirono diversi interventi di scavo e di recupero, tra il 1975 e il 1979, condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano e dall’Università degli Studi di Cagliari. Si susseguirono diverse campagne di scavo che consentirono di individuare sepolture a cista litica quadrangolare e altre a pozzetto circolare, immediatamente a ridosso delle tombe fu riconosciuto un tratto di strada cerimoniale. Le tombe erano ricoperte da un accumulo di materiali scultorei e i lavori di restauro hanno consentito di ricostruire statue maschili, modelli di nuraghe e betili. Le 28 statue finora identificate, tutte frammentarie, rappresentano 16 pugilatori, 5 arcieri e 5 guerrieri. A maggio del 2014 ripresero le indagini archeologiche a Mont’e Prama sotto la direzione di una squadra della Soprintendenza di Cagliari e dell’Università di Sassari. A cura del professor Gaetano Ranieri vennero effettuate delle indagini geofisiche con il georadar su circa ottanta mila metri quadrati: il sottosuolo fu esaminato da sedici angolazioni diverse, il che permise di osservare le anomalie del terreno, in base alle quali e alle analisi sulle foto aeree e satellitari furono effettuati saggi di scavo e indagini ulteriori che consentirono di individuare un nuovo tratto della strada funeraria e accanto ad essa otto tombe coperte con lastre quadrate e, ancora, altre otto tombe disposte su tre filari irregolari, a pozzetto semplice. Presso la sala conferenze della Fondazione di Sardegna, il professor Ranieri presenterà i risultati della sua ulteriore ricerca che svela come sotto il terreno siano stati riscontrati diversi segnali che lascerebbero intravedere ulteriori importanti ritrovamenti.