Innovazione, crescita e politiche europee, disponibile il video del convegno sul Rapporto Draghi

Quale futuro attende l’Europa in un contesto globale sempre più competitivo? Quali strumenti ha a disposizione per affrontare le sfide dell’innovazione, della politica industriale e della sicurezza economica? Questi interrogativi sono stati al centro del convegno “Il Rapporto Draghi – Il futuro della competitività europea”, organizzato dalla Fondazione di Sardegna lo scorso 28 febbraio a Cagliari. L’evento ha offerto un’occasione di confronto sui temi chiave del documento presentato dall’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Commissione Europea e sulle risposte necessarie per rafforzare il ruolo dell’Unione nel panorama internazionale.
 
Aprendo il dibattito, moderato da Lorenzo Borga, giornalista di Sky TG24, il Presidente della Fondazione di Sardegna Giacomo Spissu ha sottolineato l’importanza di un confronto pubblico su questi temi: “Il Rapporto Draghi fornisce un’analisi approfondita del contesto economico e politico europeo e propone indicazioni fondamentali per le istituzioni. La necessità di adeguare le capacità di interazione dell'Europa con gli altri attori globali diventa ancora più evidente alla luce delle trasformazioni in corso che hanno rimesso in discussione alcuni assetti considerati consolidati nelle democrazie occidentali e nel sistema di sicurezza internazionale. Questo confronto serve a cogliere le implicazioni di questi cambiamenti e a riflettere sulle risposte che l’Europa è chiamata a dare”.
 
La Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ha evidenziato il rischio di frammentazione all’interno dell’Unione: “Dobbiamo rafforzare la coesione europea, creare massa critica e garantire un terreno di gioco paritario per le imprese. La crescita di campioni europei dell’innovazione non può prescindere da politiche fiscali e normative che incentivino lo sviluppo. Serve un cambio di prospettiva che valorizzi il talento e promuova il merito, perché solo confrontandoci con il contesto internazionale possiamo costruire un sistema economico capace di competere e crescere”.
 
L’economista Luigi Guiso (Istituto Einaudi) ha posto l’attenzione sul divario tecnologico tra l’Europa e le altre grandi potenze economiche: “Il ritardo nell’innovazione si traduce in una perdita di produttività e di peso geopolitico. L’Europa ha oggi una quota marginale nel settore high-tech e, senza interventi strutturali, rischia di vedere ridotta ulteriormente la propria influenza”.
 
Per l’economista Francesco Giavazzi (Università Bocconi), l’Europa deve agire con urgenza: “L’idea che si possa mantenere lo status quo senza adeguarsi alle trasformazioni globali è illusoria. Chi rallenta non rimane semplicemente indietro, ma decade rapidamente. Il Rapporto Draghi fornisce indicazioni precise su come l’Europa possa restare competitiva, ma serve una strategia chiara e tempestiva”.
 
Sul ruolo dell’intelligenza artificiale e della tecnologia è intervenuto Alessandro Aresu, consigliere scientifico della rivista Limes: “L’Europa rischia di rimanere schiacciata tra Stati Uniti e Cina, limitandosi a regolamentare senza sviluppare un sistema capace di sostenere la crescita tecnologica. Senza una politica industriale adeguata e un sistema di finanziamento per l’innovazione, continuerà a perdere terreno”.
 
Infine, l’economista Fabiano Schivardi (Università Luiss) ha evidenziato il ruolo della politica industriale: “L’Europa deve colmare il divario innovativo e portare avanti la transizione energetica senza compromettere la competitività. Servono politiche che permettano alle imprese di crescere e competere a livello globale, garantendo condizioni di parità nel mercato internazionale”.

Related

Rimani sempre aggiornato sugli eventi della Fondazione