Venerdì 7 marzo 2025, alle ore 17.30, nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna a Sassari si terrà il convegno “Antonio Gramsci negli scritti dell’Edizione Nazionale Treccani”, un incontro dedicato al lavoro di edizione degli scritti gramsciani promosso dalla Fondazione Istituto Gramsci e pubblicato dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani.
L’appuntamento sarà l’occasione per approfondire il valore dell’edizione critica degli scritti di Gramsci e il contributo che essa offre alla comprensione del suo pensiero. A partire dai Quaderni del carcere, la riflessione gramsciana ha segnato la cultura politica del Novecento e continua a essere un riferimento imprescindibile per interpretare i rapporti di potere, i processi di formazione culturale e le trasformazioni della società. L’incontro proporrà una lettura critica della sua opera, mettendone in luce la rilevanza per il presente e il ruolo che il lavoro filologico svolto da Treccani assume nel restituire la complessità del suo pensiero.
A introdurre il convegno sarà Giacomo Spissu, Presidente della Fondazione di Sardegna. Seguiranno gli interventi di Massimo Bray, direttore dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, di Silvio Pons, presidente della Fondazione Istituto Gramsci, di Giuseppe Cospito, storico dell’Università di Pavia e di Caterina Pes, presidente della Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza. Il dibattito sarà moderato dal giornalista Costantino Cossu.
“La riflessione di Gramsci sulla società, sul potere e sulla cultura ha attraversato il Novecento e conserva oggi una straordinaria attualità - ha dichiarato Giacomo Spissu, Presidente della Fondazione di Sardegna -. Con questo incontro vogliamo offrire un’occasione di confronto che restituisca la complessità e la profondità del pensiero di un intellettuale che non si limita a registrare i fenomeni, ma ne analizza le radici e le implicazioni. In un tempo segnato da rapide mutazioni sociali, economiche e politiche, il rigore dell’analisi gramsciana ci invita a interrogarci sulle dinamiche sociali e sulle condizioni necessarie per una cittadinanza attiva e consapevole. È per questo che la sua opera non appartiene solo alla storia, ma continua a essere una chiave di lettura utile per comprendere il presente”.