Il 22 novembre, alle ore 17.30, nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna a Sassari, si terrà il convegno intitolato “Il futuro della competitività europea”, un evento dedicato ad approfondire i temi principali del “Rapporto Draghi”. Il documento, presentato dall’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Commissione Europea lo scorso 9 settembre, offre una riflessione sulle sfide e sulle opportunità per l’Europa in un contesto economico globale sempre più complesso e competitivo. L'incontro fa parte del ciclo "I Pomeriggi della Fondazione".
Il convegno sarà aperto dall’intervento introduttivo di Giacomo Spissu, Presidente della Fondazione di Sardegna, cui seguiranno i contributi di Luigi Guiso, economista dell'Istituto Einaudi, di Emanuela Marrocu, docente ed economista dell’Università di Cagliari, e di Luca Deidda, docente ed economista dell'Università di Sassari. Il dibattito sarà moderato da Giacomo Bedeschi, Direttore de La Nuova Sardegna.
Il “Rapporto Draghi” affronta le principali trasformazioni che l'Europa deve intraprendere per mantenere la sua competitività su scala globale e garantire una crescita sostenibile. Il documento identifica tre grandi aree di intervento: innovazione tecnologica, sostenibilità energetica e resilienza economica.
Uno dei temi chiave del rapporto è la necessità di colmare il divario tecnologico che separa l'Europa da potenze come Stati Uniti e Cina. Il rapporto sottolinea come l'Europa, pur eccellendo nella ricerca, incontri difficoltà nel tradurre i progressi scientifici in soluzioni commerciali su larga scala. Per affrontare questa sfida, il rapporto propone un aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo, accompagnato da un quadro normativo che favorisca l'innovazione e la crescita delle imprese tecnologiche.
Il secondo asse strategico riguarda la decarbonizzazione. L’aumento dei costi energetici, unito alla necessità di ridurre le emissioni, richiede che l’Europa sviluppi un piano comune che non solo riduca la dipendenza dai combustibili fossili, ma renda anche l’industria europea leader nelle tecnologie pulite. Il rapporto incoraggia una maggiore sinergia tra le industrie ad alta intensità energetica e il settore delle energie rinnovabili, creando un ecosistema che permetta di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità senza penalizzare la competitività.
Il terzo tema mette in evidenza l'importanza di ridurre le dipendenze strategiche dell'Europa, soprattutto per quanto riguarda materie prime e tecnologie avanzate provenienti da Paesi esterni. In un panorama geopolitico incerto, l'Europa è chiamata a rafforzare le proprie catene di approvvigionamento e a costruire una "politica industriale europea" più integrata, che consenta ai Paesi membri di affrontare le sfide globali con un approccio collettivo e coordinato.