Giovedì 14 dicembre dalle 19:00, nella sua sede di Cagliari, la Fondazione di Sardegna presenta al pubblico il volume "Alessandro Biggio", promosso nell'ambito del programma ARS - Arte Condivisa in Sardegna ed edito da DISTANZ.
La serata si apre con i saluti istituzionali di Marianna Orrù, componente del CdA della Fondazione di Sardegna e l'introduzione di Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC di Bergamo, a cui segue l'inaugurazione dell'opera "Schiume" che sarà visitabile fino al 31 gennaio 2024.
Il libro "Alessandro Biggio" segna un importante momento di analisi e approfondimento del lavoro di uno degli artisti più interessanti che operano in Sardegna. La monografia indaga l’opera dell’artista nell’arco temporale che va dal 2013 ad oggi, attraverso una ricca documentazione fotografica, tre saggi inediti di Heike Eipeldauer, Lorenzo Giusti, David Komary, Marta Papini e la prefazione di Giacomo Spissu. Ampio risalto è dato al contesto di origine, la Sardegna e in particolare Calasetta, anche attraverso una serie di fotografie in bianco e nero realizzate da Michael Höpfner.
Fino al 31 gennaio, la sede di Cagliari della Fondazione di Sardegna ospiterà l’opera “Schiume” (2021) uno dei lavori più recenti dell’artista. In quest’opera Biggio ricorre ad un materiale per lui insolito: il poliuretano espanso. Erogato con un getto su vasche d’acqua, il poliuretano, soggetto a imprevedibili fluttuazioni, si trasforma a contatto con l’aria, sino a solidificarsi. Nonostante la loro composizione artificiale, le "Schiume" rimandano - nell’aspetto e nella conformazione - al mondo organico naturale.
“Con il supporto alla pubblicazione di questo libro e con la presentazione dell’opera Schiume, la Fondazione di Sardegna prosegue la sua azione di valorizzazione e promozione dell’arte contemporanea nell’ambito del programma ARS — Arte Condivisa in Sardegna” racconta il Presidente della Fondazione di Sardegna Giacomo Spissu. “Dal libro emerge il legame dell’artista con le geografie che abita e in cui la maggior parte delle sue opere prende forma e restituisce da diverse prospettive l’importanza e il senso di questo legame, raramente esplicitato dall’artista eppure molto profondo. Per Biggio, infatti, parole come: distanza, lontananza, isolamento sono intese con l’accezione di occasione e opportunità in netta contrapposizione alla negativa connotazione di limite spesso attribuita a queste categorie per descrivere la condizione di insularità. La Fondazione di Sardegna con questo progetto contribuisce a far emergere una riflessione approfondita sul rapporto tra arte, luoghi e paesaggi della Sardegna e a valorizzare la produzione artistica contemporanea della nostra isola in dialogo con quella internazionale”.
L’artista.
Alessandro Biggio (1974), vive e lavora tra Cagliari e Calasetta.
Tra le principali mostre si segnalano: 2022, ‘Appunti per una archeologia del futuro’, a cura di Alessandra Troncone per Fondazione La Quadriennale di Roma, Palazzo Braschi, Roma; 2021, ‘Nulla è perduto’, a cura di Anna Daneri e Lorenzo Giusti, Gamec, Bergamo; ‘3,5 milioni di anni’, Cler, Milano; 2020, ‘Time Signatures’ (con Lucia Simon Medina), Galerie Stadtpark, Krems, a cura di David Komary; 2018, ‘Sénne’, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Cagliari, a cura di Paola Mura; 2013, ‘Braccia #2’, Museo Marino Marini, Firenze; ‘Braccia #1’, Museo MAN, Nuoro. Nel 2020 è tra gli assegnatari del Pollock-Krasner Foundation Grant (NY). Nel 2017 è stato artist in residence presso AIR-Krems (AT).