The Photo Solstice #5, aperte le iscrizioni per la quinta edizione

The Photo Solstice #5, aperte le iscrizioni per la quinta edizione

Al via l’open call dedicata a fotografi e fotografe per partecipare alla quinta edizione di The Photo Solstice, progetto della Fondazione di Sardegna nell’ambito di AR/S Arte Condivisa in Sardegna dedicato alla fotografia e curato da Marco Delogu, che avrà luogo a Cagliari dal 22 al 25 giugno 2023.  

 

Per partecipare alla call fotografe e fotografi dovranno inviare curriculum, portfolio e lettera motivazionale tramite form dedicato, entro e non oltre il 23 maggio 2023.  

 

Le dieci persone selezionate parteciperanno al programma di The Photo Solstice #5. Le Giornate della Fotografia: una sessione di lecture, talk aperti al pubblico e workshop con alcune delle figure più importanti del panorama della fotografia internazionale.  

 

Quest’anno il progetto, rispettando la sua natura nomadica, si sposta a Cagliari dal 22 al 25 giugno, dove ospita, per la parte pubblica del programma, uno dei più importanti fotografi contemporanei, Don McCullin; a lui si uniranno Simon Baker direttore della Maison Européenne de la Photographie, Irma Boom graphic designer olandese specializzata in bookmaking; Shoair Mavlian direttrice della Photographer’s Gallery di Londra.  

 

Il cuore del programma restano però i momenti di studio e confronto dedicati ai vincitori della call, infatti, nella sede di Cagliari della Fondazione di Sardegna, il fotografo Pino Musi presenterà un intenso laboratorio dal titolo “Sconfinare”, un’indagine non solo fisica e geografica sul concetto di confine.  

 

Il confine è un concetto rassicurante: indicando un limite, ci pone di fronte ad un punto apparente di fine. Ogni demarcazione di territorio crea un illusorio senso di protezione. Sconfinare è, quindi, concetto e prassi che destabilizza: quanto possiamo avvicinarci, superare quella frontiera reale o immaginata e con quali conseguenze? La fotografia deve avere il coraggio di scavalcare quel limite accettando l’incontro con l’inatteso, con uno sguardo altro che proviene da un oltre, da una prospettiva non nota. Ed è proprio la ricerca di questo abbraccio, il superamento del limes, che orienterà il percorso dei dieci partecipanti al workshop di Pino Musi durante le giornate di The Photo Solstice #5. La città di Cagliari verrà letta fra terra e mare, trasversalmente ai quartieri, in una geografia illuminata dai mutamenti e dalle contraddizioni. 

 

“Anche quest’anno la open call di The Photo Solstice #5 torna con lo scopo di dare vita a una comunità temporanea composta da studenti, artisti, curatori e operatori di fotografia, che per qualche giorno collaborano alla creazione di progetti inediti attraverso momenti intensi di dialogo e scambio” – afferma Marco Delogu, fotografo e Curatore – “Quest’anno sarà la città di Cagliari a fare da cornice al programma di The Photo Solstice #5 che conferma la sua natura nomade e il suo legame con il territorio”.  

 

La quota di partecipazione sarà interamente sostenuta dalla Fondazione di Sardegna e include ospitalità e vitto durante il corso della manifestazione e la partecipazione alle attività previste. 

 

 

BIO 

Simon Baker è direttore della MEP (Maison Européenne de la Photographie, Parigi) dal maggio 2018. In precedenza è stato Senior Curator, International Art (Photography) presso la Tate di Londra, dopo essere stato nominato primo curatore di fotografia della Tate nel 2009. In precedenza è stato professore associato di Storia dell'arte all'Università di Nottingham. Ha pubblicato numerose opere sia sulla fotografia che sulla storia dell'arte, tra cui la monografia George Condo: Painting Reconfigured (Thames and Hudson, 2015), specializzandosi spesso sul surrealismo e sui suoi lasciti nella pratica contemporanea. Tra le pubblicazioni più recenti figurano testi per libri su Coco Capitan, Julie Curtiss, Hassan Hajjaj, Mari Katayama, Mona Kuhn e Erwin Wurm. 

 

Irma Boom è una graphic designer olandese specializzata nella creazione di libri. Boom è stata descritta come la Regina dei Libri, per aver creato più di 300 libri, ed è molto rinomata per la sua autonomia artistica nel suo campo. Il suo audace approccio sperimentale ai suoi progetti sfida spesso le convenzioni dei libri tradizionali sia per quanto riguarda il design fisico che il contenuto stampato. 

Boom è stata nominata la più giovane destinataria del Premio Gutenberg, un riconoscimento per gli eccezionali servizi resi al progresso delle arti librarie.] Una selezione di libri di Boom è conservata nella collezione permanente del MoMA, e presso l'Università di Amsterdam, nei Paesi Bassi, dove è stato creato l’Archivio Irma Boom, che presenta il suo lavoro.  

 

Marco Delogu è fotografo, curatore ed editore, vive e lavora tra Londra e la Maremma toscana. Ha diretto e fondato FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma in tutte le sue sedici edizioni dal 2002 al 2017. Ha inoltre curato tutti i 18 progetti della Commissione Roma da lui ideata nel 2003. Nel 2006 ha fondato la casa editrice Punctum. Da luglio 2015 a luglio 2019 è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Sue mostre personali sono state realizzate in Italia e all’estero, nei principali musei e gallerie private, tra cui Villa Medici a Roma, Warburg Institute London, Galleria l’Attico Roma, Multimedia Art Museum di Mosca. I suoi libri monografici sono stati pubblicati dalle principali case editrici italiane e straniere, quali Einaudi, E/O, Bruno Mondadori, Koenig books. Attualmente è Presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo di Roma.  

 

Shoair Mavlian è Direttrice della Photographer’s Gallery di Londra. In passato a ricoperto il ruolo di Direttrice di Photoworks, guidando la visione strategica e la direzione artistica dell'organizzazione, comprese le mostre, il festival biennale, le commissioni, l'apprendimento e l'impegno, l'editoria e i contenuti digitali. 

Dal 2011 al 2018 Shoair è stata assistente curatore per la fotografia e l'arte internazionale presso la Tate Modern di Londra, dove ha curato mostre tra cui "Don McCullin" (2019) "Shape of Light: 100 anni di fotografia e arte astratta" (2018), "The Radical Eye: 

Modernist Photography from the Sir Elton John Collection" (2016), "Conflict, Time, 

Photography" (2014). Ha un background nella pratica della fotografia d'arte e nella storia della fotografia, concentrandosi sul ventesimo secolo, sulla pratica contemporanea emergente e sul lavoro legato ai conflitti e alla memoria. 

 

Don McCullin è uno dei più grandi fotografi viventi. Negli ultimi 50 anni ha dimostrato di essere un fotoreporter senza eguali, documentando la povertà dell'East End londinese o gli orrori delle guerre in Africa, Asia o Medio Oriente. Allo stesso tempo, ha dimostrato di essere un artista abile, capace di realizzare splendide nature morte, ritratti e paesaggi commoventi. 

Dopo un'infanzia povera a nord di Londra, segnata dalle bombe di Hitler e dalla morte precoce del padre, McCullin è stato chiamato per il servizio nazionale nella RAF. Dopo essere stato inviato in Egitto, Kenya e Cipro, tornò a Londra armato di una macchina fotografica Rolleicord twin reflex e iniziò a fotografare gli amici di una gang locale chiamata The Guv'nors. Nel 1959, all'età di 23 anni, si convince a mostrarle al picture editor dell'Observer, ottenendo la sua prima commissione e iniziando la sua lunga e illustre carriera fotografica. 

Nel 1961 vinse il British Press Award per il suo lavoro sulla costruzione del Muro di Berlino. Il suo primo assaggio di guerra avvenne a Cipro nel 1964, dove coprì l'esplosione armata di tensioni etniche e nazionalistiche, vincendo un World Press Photo Award per i suoi sforzi. Nel 1993 è stato il primo fotoreporter a ricevere il CBE. 

 

Pino Musi vive e lavora a Parigi. Il fascino per la camera oscura e la costante 

frequentazione delle avanguardie teatrali, almeno fino alla fine degli anni ottanta, hanno segnato la sua attività. Il lavoro di Musi ha intersecato molteplici aree d'interesse come l'antropologia, l'architettura, l'archeologia o, ancora, la produzione industriale. La sua ricerca sulla forma fa parte di un progetto coerente e trova il miglior mezzo espressivo attraverso la creazione di libri. 

Opere fotografiche di Pino Musi sono presenti in collezioni private e pubbliche, tra cui la Fondazione Rolla, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Fotografia di Modena, il FRAC (Fonds régional d'art contemporain) Bretagne, la Fondazione MAST di Bologna, la Collezione Art Vontobel di Zurigo. 

thephotosolstice.com 

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