AR/S , il 16 dicembre inaugura a Cagliari la mostra di Tim Davis “Hallucinations”

AR/S , il 16 dicembre inaugura a Cagliari la mostra di Tim Davis “Hallucinations”

Il 16 dicembre Fondazione di Sardegna inaugura Hallucinations una mostra personale di Tim Davis a cura di Marco Delogu, nell’ambito di AR/S - Arte Condivisa in Sardegna. L’appuntamento è alle ore 18, nella sede di Cagliari in via San Salvatore da Horta, 2. Tim Davis è un artista visivo, musicista e poeta di base a New York, dove insegna Fotografia presso il Bard College.   

Il suo lavoro spazia dall’indagine sugli aspetti formali della fotografia, al documentario socialmente impegnato, per spingersi verso dimensioni più poetiche e rarefatte.    

 

Come afferma Giacomo Spissu, Presidente di Fondazione di Sardegna: “il progetto di Tim Davis è il proseguimento di una ormai consolidata programmazione della Fondazione di Sardegna nell’ambito della piattaforma AR/S Arte Condivisa, che vuole raccontare questo territorio con uno sguardo lontano dagli stereotipi. Questo approccio trova negli scatti di Tim Davis la sua naturale declinazione. La serie Hallucinations restituisce un’immagine inconsueta dell’isola, con i suoi paesaggi sorprendenti e i personaggi stralunati, descrivendo la Sardegna come luogo animato da situazioni che appaiono ordinarie e straordinarie allo stesso tempo. Da tempo la Fondazione di Sardegna ha scelto il linguaggio fotografico come mezzo di narrazione privilegiato, proprio per la sua capacità di raccontare delle storie ogni volta diverse e con un’immediatezza utile a raggiungere un pubblico diversificato.”  

 

La serie Hallucinations è frutto dell’incontro tra Davis e la Sardegna, avvenuto grazie al progetto della Fondazione di Sardegna The Photo Solstice. A questa esperienza in Barbagia è seguito un periodo di residenza e produzione fotografica sull’isola, nell’ambito del progetto “Commissione Sardegna”. Questo viaggio ha condotto il fotografo statunitense da Sassari a Cagliari, addentrandosi nei paesi barbaricini, in quelli dell’Ogliastra e dell’oristanese.    

 

Fino al 31 marzo saranno in mostra 60 scatti in cui Davis ritrae una realtà che lo porta a non credere ai suoi occhi, che si rivela al suo sguardo come una visione, un’allucinazione. Il suo approccio alla costante ricerca della poetica del quotidiano e del consueto ha trovato in questo territorio terreno fertile: i suoi scatti ritraggono dettagli diversi, opposti, che convivono contemporaneamente nello stesso spazio come l’incredibile blu del mare insieme alla terra arsa, le vigne e i resti delle auto bruciate, i cavalli e l’immondizia.   

 

Questa bellezza, tragica e potente, si mostra agli occhi di Tim Davis, che la osserva e la cattura, facendo emergere elementi nascosti sotto la superficie, non scontati. Come scrive Marco Delogu: “I suoi lavori sono spesso pervasi da una brillante ironia che stimola attivamente l’osservatore in una narrazione divertita. Questo meccanismo apparentemente leggero ne sollecita l’attenzione critica; alle volte si è chiamati a indagare il senso confinato in una sola immagine, altre volte invece è dal rapporto tra due fotografie che avviene la rivelazione”. Attraverso questi passaggi si costruisce la mostra di Davis presso la Fondazione di Sardegna, saltando da un’immagine all’altra è possibile individuare nuove micro narrazioni, come fossero germinazioni di nuovi significati, generati dallo sguardo ironico dell’artista.   

 

La residenza e la mostra di Tim Davis sono frutto del lavoro sul territorio di “Commissione Sardegna”, un progetto nato nel 2016, promosso dalla Fondazione di Sardegna a cura di Marco Delogu, che ogni anno prevede la produzione di un nuovo corpus di opere fotografiche commissionate a fotografi e fotografe e generati nell’arco di una residenza sull’isola.   

 

Nel 2017 Marco Delogu inaugura il progetto con una serie paesaggi notturni dell’ex-carcere dell’Asinara; l’anno successivo Guy Tillim è invitato a indagare il tema delle migrazioni concentrandosi in particolare nell’area metropolitana di Cagliari; Pino Musi nel 2019 attraverserà gli scenari del Sulcis-Iglesiente alla ricerca di un racconto fotografico che ne riporti il tema dell’archeologia industriale; del 2021 è la residenza di Paolo Ventura che diventerà “Viaggio in Sardegna”.   

 

Le opere commissionate, anno per anno, hanno arricchito la narrazione sulla cultura e l‘immaginario legato alla Sardegna di nuove prospettive, attraverso differenti progetti espositivi, promossi nell’ambito del progetto AR/S - Arte Condivisa in Sardegna, accompagnate dalla produzione di cataloghi editi da Punctum Press.   

 

Dopo Tim Davis, i protagonisti delle prossime residenze saranno Olivo Barbieri, Vanessa Winship e Graciela Iturbide.   

 

L’autore. 

Tim Davis (nato a Blantyre, Malawi, nel 1969) è un artista visivo, musicista e poeta di base a Tivoli, New York.   

 

Le sue opere sono state esposte nei più prestigiosi spazi museali del mondo, tra cui Whitney Museum of American Art, New York; Metropolitan Museum of Art, New York; Tate Modern, Londra; White Cube, Londra; Knoxville Museum of Art, Tennessee; Museum of Contemporary Photography at Columbia College, Chicago; Museo MACRO, Roma.    

 

È autore di diverse monografie, tra cui My Life in Politcs (Aperture, 2006), The New Antiquity (Damiani, 2009), Quinto Quarto (Punctum, 2014). È stato insignito del Joseph H. Hazen Rome Prize nel 2007 e del Leopold Godowsky Jr. Color Photography Award nel 2005.    

 

Il suo ultimo lavoro, pubblicato da Aperture nel 2021, è I’m Looking Trough You, in cui l’artista ritrae liricamente Los Angeles grattandone spesso con ironia, ma sempre con acuta intelligenza e sensibilità, la patina glitterata e colorata, spingendosi fino al deserto che circonda la città.    

 

Nel 2021 è stato ospite a Gavoi del progetto della Fondazione di Sardegna The Photo Solstice, dove ha condotto un workshop sul tema della “fotosensività”, un approccio alla fotografia da lui formulato.   

ars.fondazionedisardegna.it

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