Carlo Vulpio Il Genio infelice
29 ottobre 2019
Carlo Cottarelli, già Direttore Esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale e attualmente Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano, in un colloquio con Franco Carta, affronta i più scottanti problemi socio-economici dell'Italia e dell'Europa negli ultimi anni, ne delinea il profilo tecnico e suggerisce soluzioni e metodo nell'approccio.
Il libro
Il mondo sta affrontando la peggiore crisi economica dalla Seconda guerra mondiale. Nel 2020 il Pil globale potrebbe scendere del 5 per cento. Nel Dopoguerra era sempre cresciuto, a parte una piccola discesa nel 2009, l’anno della grande crisi finanziaria. Il virus sta facendo danni più gravi di Lehman Brothers. E l’Italia? Bisogna tornare al 1945 per trovare un dato peggiore di caduta del Pil. Negli ultimi vent’anni, siamo stati il fanalino di coda dell’Europa in termini di crescita. Oggi, mentre il mondo che conosciamo sembra al collasso, dobbiamo essere – dice Cottareli - all’altezza delle misure necessarie ad ammortizzare la crisi economica, con interventi di lunga durata e con una rapida capacità di attuazione. Dobbiamo chiederci perché non ci sia (ancora) stata una crisi finanziaria. E, a proposito dell’Italia, quanto può salire ancora il debito pubblico? Di certo abbiamo davanti a noi la responsabilità della ricostruzione. Carlo Cottarelli si pone al confine tra il mondo che crolla e il mondo che verrà dopo. Dice: “Dobbiamo salvare la nostra economia, ma per farlo abbiamo bisogno di più uguaglianza, soprattutto nelle opportunità che vengono fornite alle nuove generazioni”.
29 ottobre 2019
21 dicembre 2020