I pomeriggi della Fondazione

Recital Carta Bianca a Moni Ovadia

I Pomeriggi della Fondazione

Recital di Moni Ovadia

CARTA BIANCA A MONI OVADIA

di e con Moni Ovadia

prodotto da Corvino Produzioni

 

Cagliari, martedì 28 gennaio 2020 - ore 21

Auditorium della Fondazione di Sardegna

via San Salvatore da Horta, 2

 

Sassari, mercoledì 29 gennaio 2020 - ore 21

Auditorium della Fondazione di Sardegna

via Carlo Alberto, 7

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti

 

CARTA BIANCA A MONI OVADIA  

 

Moni Ovadia, attore, autore e scrittore è uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura della scena italiana. Il suo teatro ha contribuito a fare conoscere la cultura Yiddish attraverso una lettura contemporanea, unica nel suo genere in Italia ed in Europa. Ma Moni Ovadia è anche noto per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace. In questo recital/monologo intratterrà il pubblico con riflessioni, letture e storielle ispirate al suo vastissimo repertorio.

 

Salomone "Moni" Ovadia Nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita.

Dopo gli studi universitari e una laurea in scienze politiche ha dato avvio alla sua carriera d'artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi. Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro, prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi, via via proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un "teatro musicale" assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il "vagabondaggio culturale e reale" proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell'immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.