Oltre la scena – Pierfrancesco Favino incontra il pubblico
10 gennaio 2019
Oltre la Scena / I Pomeriggi della Fondazione: Milvia Marigliano e Arturo Cirillo e la compagnia incontreranno il pubblico venerdì 25 gennaio 2019 – ore 17.30 nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna in via San Salvatore da Horta n. 2 a Cagliari (ingresso libero fino a esaurimento posti) INFO: 3459515704 - 34548934565 - biglietteria@cedacsardegna.it - www.cedacsardegna.it prevendite BoxOffice-Sardegna - Viale Regina Margherita, 43 – 070 657428 online: www.vivaticket.it Ritratto di famiglia in un interno con “Lunga giornata verso la notte” (Long Day's Journey into Night) di Eugene O’Neill nell'allestimento di Tieffe Teatro con Milvia Marigliano e Arturo Cirillo (che firma anche la regia), Rosario Lisma e Riccardo Buffonini - in cartellone da mercoledì 23 fino a domenica 27 gennaio (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30, il giovedì doppia recita con la pomeridiana alle 16.30, e la domenica alle 19) al Teatro Massimo di Cagliari per la Stagione de La Grande Prosa & Teatro Circo organizzata dal CeDAC nell'ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. “Oltre la Scena” in compagnia dei protagonisti per I Pomeriggi della Fondazione: Milvia Marigliano e Arturo Cirillo insieme con la compagnia incontreranno il pubblico venerdì 25 gennaio alle 17.30 nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna in via San Salvatore da Horta n. 2 a Cagliari (ingresso libero fino a esaurimento posti) La pièce del drammaturgo statunitense Eugene O’Neill (Premio Nobel per la Letteratura nel 1936) racconta il fallimento del sogno americano attraverso le vicissitudini - ricche di rimandi autobiografici – di James Tyrone, un attore sulla soglia della terza età, diventato famoso per la sua interpretazione di un personaggio, ben lontano dai grandi ruoli shakespeariani che avrebbe desiderato recitare, della moglie Mary, più giovane di lui, in cura per la dipendenza dalla morfina e dei figli – Jamie, anche lui attore sulle orme e del padre e Edmund, il più giovane, con vaghe aspirazioni artistiche. Le ansie e le incertezze per il futuro – dal punto di vista economico ma non solo – che tormentano il capofamiglia e la consapevolezza di un inevitabile declino si riflettono sul microcosmo che ruota intorno a lui tra i fantasmi del passato e le prospettive non proprio esaltanti per l'avvenire: “Lunga giornata verso la notte” (Premio Pulitzer (postumo) nel 1957 – il quarto per l'autore di “Oltre l'orizzonte” (1920), “Anna Christie” (1922) e “Strano interludio” (1928)) mette a nudo la fragilità umana tra amarezza e disincanto, sconfitte, rimorsi e rimpianti che sfociano in tossicodipendenza e alcolismo – ma anche rabbia e tenerezza, dolore, crudeltà, autocommiserazione e perdono.